Una volta chiesi ad un mio amico d'infanzia, da alcuni mesi trasferitosi dall'altra parte della provincia di Treviso, cosa gli mancasse del nostro ridente paesello. Tra le cose che disse ricordo "Mi manca guardare a Nord e vedere il Grappa".
È una cosa difficile da spiegare, ma il Grappa è lì. In autunno guardi in su per vedere se mette il cappello bianco, dopo la pioggia guardi se riesci a scorgere il monumento ai caduti, ci porti su i parenti da lontano... e quando ci sei su non puoi non cercare di veder la Laguna.
Quando ho saputo che c'era un trail che lo correva potevo forse mancare sul mio monte preferito?
Mi presento in griglia alle 5 e 15, frontale pronta. Si parte alle 6. Sotto il tendone, mentre si chiacchiera con gli amici del bosc parte un super temporale... Brutta faccenda, va via la luce diverse volte e fa piuttosto freddo. Alle 6 sta ancora piovendo di brutto. Arriva il boss del trail e ci comunica che la partenza è posticipata alle 6 e 30, questioni di sicurezza. Poi nuovamente posticipata alle 7... Nel frattempo smette di piovere.
Alle fine ci comunicano che si parte alle 7:15, ma in cima fa molto freddo e c'è molto vento. Mi attrezzo con doppio antivento (non mi sono portato la maglia termica che molti indossano) sopra alla classica t-shirt tecnica. Se le previsioni o l'andamento non sarà buono sospenderanno la gara in cima e ci manderanno giù coi bus. Altrimenti si continua.
Onestamente l'attesa e un po' di sonno mi hanno fatto passare la voglia. Non mi sento carico a molla e l'idea di farne 46 mi preoccupa.
Ma ormai la punzonatura incombe e in un batter d'occhio siamo partiti.
A bomba tra l'altro! Il primi due km sono in asfalto e il primo lo corro a 4 e 12' e mi sorpassano quasi tutti... Ma lo sanno che devono farne 46? Già dal secondo però comincia la salita e già prima del sentiero il ritmo rallenta e comincio a recuperare qualche posizione.
Il sentiero fino in cima lo conosco benissimo, è il sentiero 100. Single Track abbastanza ripido fino a Campo Croce, poi ancora un paio di km di salita forte e poi salita più "gestibile" fino in cima.
In salita comincio a sudare e mi rendo conto che 2 antivento sono troppi. Mi esibisco in un cambio in corsa con tanto di togli e rimetti zaino. Una fortuna che non ci siano telecamere a riprendere l'"eleganza" del sottoscritto nell'operazione. Il single track è stretto e cristallizza le posizioni fino quasi a Campo Croce dove si allarga e faccio qualche sorpasso.
Si sale poi per il prato, una parte di percorso piuttosto infida, a vederla sembra un prato, ma è ripido e non di facile interpretazione. Ma io l'ho fatto spesso e approfitto della mia esperienza scegliendo i lati migliori nella salita, si gira per il bosco e poi sulle creste.
Fa un freddo cane e il vento ci sventola alla grande. Sono ben coperto eccetto braccia e mani, quest'ultime le sento fredde e intorpidite. Però non piove, e anche se le rocce sono bagnate e c'è molto fango, salgo veloce. Passo in mezzo tra un gregge di pecore e un gruppo di mucche, e poco dopo arrivo alla zona sacra.
Emozionante correre nella via degli eroi, mi scattano delle foto, ci sono dei visitatori che ci applaudono e ci incitano a bassa voce perché in fondo gli Eroi sono qui che riposano, un po' di rispetto glielo si deve.
Arriviamo al GPM, primo ristoro liquido (ce ne saranno 3) . La gara è in autosufficienza quindi sui ristori non ci dovrebbe essere nulla, solo acqua. In realtà trovo grana, pane col salame e tè! Prendo solo il tè caldo, cribbio con sto freddo ci sta da dio.
Adesso si va su sentieri per me nuovi. Si scende "dietro" la cima del grappa per una carrareccia che diviene via via più stretta e frastagliata, con rocce appuntite... Puntiamo dritti verso il M.te Asolone, siamo scoperti e fa ancora freddo, ma il tè mi ha scaldato e vado piuttosto veloce.. inoltre il panorama è meraviglioso, ha rischiarato e vedo bellissimi colli verdi in quota.
Ma il Grappa è noto per la sua grande variabilità climatica e infatti dopo un paio di km sono in mezzo ad una nuvola. Caivo (nebbia) che manco in bassa padana! Per un lungo tratto si alternano salite e discese in cresta in mezzo alle nubi. Siamo circa a poco più di metà gara e comincio ad annoiarmi, non si vede nulla!
Scorgo poi Col Beretta, da lì scendiamo verso zona Finestron e usciamo da sta nebbia-nuvola.
Secondo ristoro. Qui tè, grana e caramelle(?). Bevo solo acqua, il grana non mi è congeniale. Sgraffigno una caramella. Mi raggiunge Gianluca, io e lui abbiamo corso diverse gare "assieme" e abbiamo tempi simili, mi piacerebbe tenerlo dietro. Riparto quindi sperando di mantenere il vantaggio di qualche secondo che ho.
Il re-integro alla caramella mi piace e vado benissimo nella parte successiva dove agguanto e supero trailer scoppiati o semplicemente più stanchi.
Da Col Campeggia si va a Campo Solagna, ora corro da solo, non ho nessuno dietro visibile ne davanti, il percorso è però molto bello, si sale prima e si vede l'ossario dal vertice di Campo Solagna, poi si corre a fianco del bosco. Incontro diverse persone dell'organizzazione che mi incitano e mi dicono pure che sono "tra i primi".
Arrivo al ponte di legno che attraversa la strada, ultimo ristoro (solo acqua). Secondo il rilevamento qui sono 24esimo (!), ma lo scoprirò solo a fine gara. Affronto un sentiero per me nuovo e molto particolare che mi fa correre dentro ad alcune trincee e costruzioni della grande guerra. Qui incontro un runner fermo che mangia, gli chiedo se è tutto ok, come da prassi. "A go finio a benzina! Desso magno e speto kea torne" mi dice in vicentino mentre fruga nello zaino. L'approccio 'buddista' del tipo mi fa sorridere alquanto.
Infine si comincia a scendere verso Valle Santa Felicita per il sentiero 54. È una discesa che conosco e che "odio", non sembra particolarmente difficile, è solo ciottolosa e lunga qualche km. Nonostante ciò io non riesco a interpretarla bene. Anche stavolta vado a 8 al km e mi superano diversi runner. Anche Gianluca, azz! Lo avevo tenuto dietro per tutta la gara e mi supera al 43esimo!
Ormai non manca molto, mi sparerò le ultime cartucce nei 2 - 3 km di semi piano finali.
Man mano che spiana attacco alla grande. Sto infatti piuttosto bene e in questi pochi km ne supero diversi (alcuni sono i piu' lenti della skyrace, altri vanno piano perché hanno i piedi "ammaccati" e li vedo che appoggiano doloranti).Negli ultimi 200 metri sento che mi sta per arrivare un crampo, convinco il polpaccio che non è il caso di rompere; si convince.
Ecco il gonfiabile, arrivo in volatona, sorriso a favore di fotocamera, medaglia di legno e stretta di mano al boss del trail. Quest'uomo oltre ad aver organizzato tutto, averci comunicato con precisione la situazione pre gara, ci ha atteso al traguardo e ha stretto la mano a tutti i finisher. Ha la mia stima (e delle basette importanti).
Alla fine mi sono proprio divertito tanto, in una gara tecnicamente non semplice e resa più difficile dalle rocce bagnate e dal fango. Chiudo in 6h e 6', in 28 esima posizione. E soprattutto chiusa senza "crisi" , ma con energia e in crescendo.
Complimenti anche all'organizzazione che ha tenuto bene il timone nelle fasi difficili pre - partenza. Peccato per il giubbino Trail degli eroi del pacco gara... proprio bruttino.
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