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100 Miglia dell'Istria


È da un paio d'anni che faccio il filo a questa manifestazione, la 100 miglia dell'Istria. Amo l'Istria e quella sua capacità di unire la montagna ed il mare... Ed il suo essere sempre un po' spartana e selvaggia.

Così dopo aver fatto 100km l'anno scorso, per quest'anno, in cui ho compiuto 40 anni, volevo regalarmi qualcosa di speciale e la scelta è stata facile!
Relativamente vicina a casa, prova dell'ultra trail world tour, insomma non ho resistito e mi sono iscritto, puntando sul bersaglio grosso, i 168km d+6500, la RED!



Dopo aver pubblicato la mia idea folle sui social mi contatta Francesco, interessato alla versione BLUE, "soli“ 110k ma 4400 D+ . Insomma ci organizziamo di farci un po' il giro in compagnia, almeno per la parte logistica.


Quasi all'ultimo si aggiunge anche Gabriele, che, come me, si è infatuato della RED.
Cosi venerdì mattina partiamo, il simpatico trio lascia la terra italica e va a Umago. Tra una cosa e l'altra arriviamo circa alle 11:00 di mattina e dobbiamo muoverci in fretta. Alle 13 partiranno i bus che porteranno me e Gabriele a Labin, dove alle 16 si parte. Per Francesco  comincerà una discreta attesa visto che parte alle 22 da Lovran.

Ritiriamo il pettorale, giretto per l'expo e ci facciamo qualche foto di rito. Poi torniamo alla macchina, parcheggiata in un vicino LIDL, a mangiare, che alle 12:30 dobbiamo consegnar le borse per la base vita di buzet.
Fa piuttosto freddo e tira un brezza fastidiosa, clima che non invita all`insalata di riso, ma un po' di carboidrati ci servono! 

Mangiamo, consegnamo le borse ed io e Gabriele saliamo sul bus. Ora Francesco dice di invidiarci, ed un po' si è pentito di aver scelto la BLUE, ma mi sa che tra qualche ora le parti si invertiranno!

Io sono sul Bus 2, Gabriele sul 5, il mio ha il riscaldamento a 1000, e comincio a sudare ed a spogliarmi... Qualche collega chiede all'autista di abbassarlo,cosi  scopriamo che è rotto. Allora qualcuno apre il finestrino. Così finisco con una chiappa al caldo (sto praticamente seduto sul climatizzatore) e col resto sventolato. Mi viene quasi istantaneamente mal di pancia e il riso comincia a rotearmi nello stomaco.
Nausa, la testa mi pulsa, mi vien da vomitare. 
Cribbio, devo ancora cominciare e già vomito? Cerco di stare calmo e di convincermi che passa.

Intanto in 1h e 30 arriviamo a Labin dove tira un vento fastidioso e piove. La corriera ci lascia a circa 500 mt dal centro e a piedi ci dirigiamo alla partenza. Mi vesto di tutto punto, metto il guscio antipioggia, quello da clima bastardo. Ci rifugiamo dentro ai bar del centro e attendiamo/speriamo che il tempo cambi un po' , prima della partenza.

Aver indossato la giacca è un toccasana, pian pianino mi passa il mal di pancia e poi anche il mal di testa. Mi ritrovo con Gabriele, scambio due parole con altri che conosco, Max e Federica. Con la Federica ho condiviso parte della 100 e Lode, spero sia di buon auspicio, visto che era la prima 100km e ora tento la prima 100 miglia.
Intanto smette di piovere, e si comincia ad entrare in clima gara, c'è Kazafumi che fa stretching a favor di telecamera, un paio di Americani con i sandali (non arriveranno alla fine), uno addirittura in kilt. La solita fauna varia.

Finalmente le 16, si parte, non si sta neanche male, il vento sembra affievolito, niente pioggia, pancia ok. La partenza è in discesa, si scende verso il mare, il sentiero è un sotto bosco da pineta marittima. Che ben! In pochi minuti sono sceso al mare, passeggiamo sul lungomare, e poi si sale. Mi fermo un attimo,  mi tolgo la giacca e metto lo smanicato, ho caldo! 
Il sentiero sale, poi si scollina e si ridiscende, tutto molto tranquillo, in discesa mi raggiunge Max e raggiungiamo il primo ristoro a Plomin Luka. Vedo che Max ha un passo super e lo invito: "o resti con me e facciamo la gara insieme o parti e mi dai almeno mezz'ora!".  E allora lui parte, mentre io mi tolgo l'antivento e metto di nuovo la giacca pesante, il vento tira forte e ora si sale. 
Non la toglierò più fino alla base vita di Buzet.


Comincia la salita, che non è particolarmente cattiva, ma il vento man mano che saliamo diventa più forte e fastidioso, la giacca fa da vela e mi spinge lateralmente, comincia una leggera pioggerellina che punge la pelle, semighiacciata e orizzontale. Scolliniamo e scendiamo su una strada sterrata e arriviamo al secondo ristoro. Un po' più modesto del precedente, prendo qualcosa da bere e riparto. 

So che mi aspetta la cima più importante della gara, Monte Maggiore (o Ucka)  e mi hanno detto che ci potrebbe essere neve. Ma il vento intanto continua ad infuriare, si alza di tono mentre noi saliamo. Soffia tra le piante producendo crepitii sinistri e ululati infuriati.

Saliamo in cresta e il fondo è sassoso e pieno di cacche di mucca, ho messo la frontale, cosi le evito. Mi chiedo cosa possano mangiare qui le mucche, non c'è erba, solo sassi....


Si staglia davanti a me finalmente il monte Ucka, è ancora distante, bianco, coperto di neve e nuvole. Alla faccia del potrebbe esserci neve! Da un lato è illuminato da una luce arancione. Giriamo un po' attorno ai suoi piedi e poi cominciamo a salire, la pioggia comincia a diventare neve, ai lati del sentiero ci sono accumuli che via via crescono mentre saliamo.  La visibilità è scarsa, la neve orizzontale e il fatto che ovviamente siamo imbaccuccatissimi riduce il campo visivo. Sento degli urli che sembrano incitamenti nella notte, spero che la cima sia vicina, mi giro e vedo una striscia di luci salire il monte innevato. Ormai sono in mezzo ad una piccola bufera di neve, ci saranno 15 cm di neve a terra, ma fisicamente sto bene, la salita è il mio pane, e arrivo presto a scollinare. Lì due entusiasti volontari ci incitano urlando e ci danno la mano. Va ben tutto, ma io non capisco come facciano sti due a star qui, al freddo, fermi, sotto una bufera a dare il 5 a tutti. Mah. Misteri della vita.

Comunque dopo un centinaio di metri abbandoniamo sto sentiero e imbocchiamo una strada asfaltata.
Da lì si scende e dopo poco si passa dall'asfalto ad un sottobosco, almeno siamo riparati dal vento! La discesa è piuttosto pericolosa, con foglie e fango, ma la gestisco bene...  ed arriviamo a Poklon, il terzo ristoro. Entro e re-incontro Federica che mi dice "Me aspettao mia na roba cussi... ". Neppure io se per quello. Mi assicura che le hanno garantito che neve non ce n'è più d'ora in poi e che sulle altre cime è tutto in ordine. Poi parte che, parole sue, non vede l'ora di arrivare a Buzet a cambiarsi. Mi attardo a mangiare qualcosa al ristoro e riparto pure io. 

Prossima tappa arrivare a Brugdac, una tappa di spostamento direi, visto il poco dislivello. Viene via veloce, quasi tutta su strada sterrata, e con un vento ed una pioggia moderati. Non mi accorgo quasi nella notte di farla e, dopo una sosta tecnica, parto alla volta di Trstenik.
Qui il percorso si fa nuovamente tecnico, mi aspettano 3 belle rampe. Ogni volta che saliamo oltre gli 800 metri le raffiche di vento si intensificano, poi la pioggia di ghiaccia via via, a 900 metri fiocca e insomma si replicano un po' le condizioni del Vojak, alla faccia che la neve era solo lì. Alla prima salita la frontale mi si scarica, la sostituisco con quella da battaglia che la notte non è ancora finita, sono solo le 2 a.m. Le salite sono piu corte e in questi 17 km, fino a Trstenik appunto guadagnamo altri 1000 mt di dislivello. Al ristoro di Trstenik metto sotto carica di powerbank il suunto. Oramai manca poco, un ultima salita, circa 15km e siamo a Buzet, più di metà gara! 

Arrivo a Buzet che sono le 6 e mezza abbondanti di mattina, 90km completati dice il mio suunto che però non si carica, i powerbank "della mutua" che mi sono portato dietro non ce la fanno. Dovro' fare parte della gara senza riferimenti temporali. 
Però sto bene, a Buzet mi cambio, che ormai l'ambiente si sta scaldando e voglio ripartire asciutto. Cerco qualcosa da mangiare: ci sono diverse opzioni come pasto caldo qui e provo una pasta ai funghi, ma mi risulta essere immangiabile. Scherzo con Federica che non vedevo da Poklon, “non ti credo più Federica,  dicevi che non c'era più neve e vento dopo Vojak e invece... ". 
Mentre sto quasi per ripartire raggiunge Buzet anche Francesco, che è pure lui a metà dei suoi 110k, bello rilassato che sembra appena uscito dal letto (ma come fa!?!). Ci salutiamo, ha pure incontrato anche Gabriele ad un ristoro precedente. Bene, tutti in pista come da programma.

Riparto rifrancato, ma mi rendo subito conto che qualcosa non va. Ora il clima migliora via via, scaldandosi, il paesaggio pure, ma io non vado più, il primo spezzone che  mi porta a Hum è molto carino, un sentiero non troppo in salita, canali da guadare, alla fine ne guaderemo 5! Ma comincio a fare fatica a correre in piano. Per fortuna che in salita vado bene e in discesa trotto ancora abbastanza.

Arrivo a Hum, ridente paesino e punto Buttoniga, siamo oltre i 100km ed in un punto imprecisato tra questi due borghi mi si spegne la luce. Ormai so che arriverò, niente mi fermerebbe, ma le gambe si rifiutano di correre, la cosa strana è che in salita vado bene, in discesa  ancora vado, ma in piano cammino! 

A Buttoniga, con uno sguardo rassegnato sul lago, mando un messaggio a Laura, la avviso che non corro più, la finisco, ma non corro, della serie mettiti comoda, ci sono ancora più di 40 km alla fine... 

Arrivo a Motovun sfruttando la sua bella salita e un po' rincuorato che anche quando cammino nessuno mi sorpassa, segno che ce ne sono altri in crisi...
Meravigliosa Motovun, classico paese Istriano in cima alla collina, con le sue stradine di pietra, i muri a secco e un'atmosfera persa del tempo.

Ma  qui c'è una gara da portare a termine. Direzione Portole, ci sono dei km in piano, messi lì apposta per farmi perdere tempo, allora faccio finta di essere Gaetano, che sulle maratone a volte alterna corsa e camminata... 

Corri fino alla bandierina Daniele, su dai, fino alla bandierina, poi riposi fino alla prossima e ripeti...

Gaetano, mi sa che con me non funziona, sto pianoro non finisce mai!

Finalmente si sale a Portole, poco prima del ristoro mi passa Federico, che sta facendo la gara Green di 70 km. Si ferma a far due parole e poi riparte. 
Ristoro di Portole, 136km. Ormai l'orologio è morto. Quindi da adesso in poi vado a sensazioni. Una 30ina di km alla fine, solo un'ultima salita, 200mt mi dicono zelanti al ristoro. 

Vado quindi in direzione Grisignana e, un po' come si era spenta, improvvisamente, mi sento meglio, la luce si riaccende pian pianino. Attacco l'ultima salita, passo un paio di tunnel e seppur ancora lentamente arrivo a Grisignana. 

Ora si è quasi finita, - 20km scrivo a Laura, veloce verso Buje, incredibile, corro! Son tornato. Oddio, ho l'agilità di un gatto di piombo, ma vado. Da Grisignana a Buje sono 8 km, li corro tutti (d'altronde sono in  discesa).

Arrivo a Buje, sono ormai le 19, brucio il ristoro, voglio arrivare, voglio finirla. Mancano 13 km a Umago, vediamo se riesco a sfruttare sto ritrovato dinamismo. 

Il tratto da Buje a Umago è noiosissimo. Trattasi di argine di canale erboso con sentiero stretto fangoso... Non passa mai. Non ho l'orologio che scandisce i km come al solito,  ma compare il cartello dei meno 10, e dopo un'eternita' quello dei meno cinque, ora sono uno ogni km -4, poi -3, comincio ad accelerare il passo, ce la sto per fare e l'adrenalina aumenta, vedo le luci dell'arrivo li in fondo a due km... Comincio a correre sempre più forte, sorpasso anche un altro RED e mi dispiace passarlo qui, ma ormai devo arrivare.  

Infilo il corridoio dell'arrivo e dall'entusiasmo salto sul tappeto della finish line e chiudo la mia prima 100 miglia in 29h,28 minuti e 12 secondi.

Subito mi arrivano i complimenti di Francesco, che mi ha aspettato per un bel po' . Cerco di avvisare Laura che sono vivo, ma anche il cellulare mi ha abbandonato. Urge acquisto di power bank!! Mi da una mano Francesco prestandomi il suo.



Aver concluso una 100 miglia è veramente una grande soddisfazione, ora mi sento un ultratrailer! La gara è molto bella, un vero viaggio, che ti porta in zone selvagge dell'Istria, in alcuni suoi paesi pittoreschi, ti accoglie con la gentilezza e la schiettezza delle persone ai ristori. Insomma ti senti un po' croato anche tu dopo averla corsa!  

E Gabriele? È arrivato anche lui ovviamente, non si molla niente qui. Dopo la doccia io e Francesco siamo andati a mangiare e poi atteso il suo arrivo (dormicchiando in macchina). Dopo il suo arrivo, doccia e cena anche per lui, e, verso le 4.30 am di Domenica, siamo tornati verso casa. Stanchi, felici e finisher. 

Beh, potete dire di conoscere uno che ha corso più di 168km in una volta sola, se  ne conoscete più di uno siete in un brutto giro, cattive compagnie, #sapevatelo!





Commenti

  1. Bravissimo Cimbro e sereno: sull'alternato corri/cammina funziona esattamente così: non passa una madonna! E tieni conto che a me succede dopo 30 km, non dopo 120 :D :D :D

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