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LUT 2021


Ore 20, venerdì.
La piazza di Cortina è quasi deserta, sono circa le 20, La LUT parte fra poco meno di 3 h, e stanno arrivando gli ultimi della Cortina Trail. Lo speaker annnuncia i nomi leggendoli dal pettorale e poi si sente un "chiudi" da fuori campo. 
 
Ho appena mangiato un po di pasta fredda, e adesso ho una lunga attesa. Piovicchia, mi siedo sotto ad un bar chiuso e mi rilasso. Penso a come vestirmi; fa piuttosto freddo e immagino che a 2000 mt possa essere solo peggio.
Giacca o antivento sopra l'intimo tecnico? 
Opto per la giacca, non voglio assolutamente prender freddo allo stomaco.

Comincia ad arrivare un po' di gente e comincio a girare anche io in cerca di facce note. Trovo il Friso, pronto a mangiar km, poi DragonFly e Mauro che si é fermato a dormire dopo aver corso la Cortina Trail stamane. Quattro chiacchere ed è già ora di ingrigliarsi.

Non siamo appiccicati come nel 2019 , siamo divisi in griglie da 450 che partono a intervalli di circa 10 minuti. 
Non ho davanti Franz a tirare e parto tranquillo, son 120km signori, mica bruscolini!

Ho fatto il percorso anche in allenamento e, proprio per quello forse, me lo godo un po' di più, anche se è notte. Scorgo il lago illuminato dalle frontali, poi mi inerpico sulle prime salute e discese tenendo un buon ritmo e ogni tanto guardando il sentiero puntinato dalle frontali. Mi piace sempre un sacco seguire il flusso di frontali che segna il sentiero sulla montagna.. 

La prima parte di gara scorre molto velocemente, mi gusto questi tratti piuttosto correvoli, senza esagerare. Mi fermo al primo ristoro, bevo un po' di coca e via... Dopo un po' ci si volta controvento e ci sono raffiche fredde... Sono ben protetto dalla giacca, anzi ho caldo e ci sudo un po' dentro, ma sono felice di averla con il vento che rema contro.

Anche il secondo ristoro arriva in fretta e punto dritto a Misurina, stavolta il ristoro è giù attorno al lago e il tracciato è un pelo diverso ma il lago merita sempre, fa già un po' chiaro, sono circa le 5 am  e comincia la salita verso le 3 cime.

Mi sto divertendo e salgo veloce ma quando sono verso la fine della salita entrambe le cosce mi si irrigidiscono, una sorta di crampo persistente. Cerco di scioglierle un po' muovendole mentre salgo. So che dopo le 3 cime e' tutta discesa corribile e avrò modo di scioglierle ... 
Arrivo in cima ed è uno spettacolo, il sole si è alzato e bacia le rocce delle 3 cime. Le fotografo e scatto una foto ad un runner con le 3 cime sullo sfondo, un "ragazzo" di Bergamo che taglierà poi il traguardo insieme a me svariate ore dopo. Me lo chiedo sempre perché ci ammazziamo di km che, esplosioni a parte, le posizioni restano quelle dal 30esimo in poi!!


Ma la va avanti , corro l'anello attorno alle 3 cime e mi appresto a scendere. La discesa non è quella del 2019. Me la ricordavo veloce e larga... invece stavolta scendiamo per un sentiero molto meno corribile con buon pace delle mie cosce. Poi comunque si allarga e diventa corribile. Le gambe si sciolgono, dai che si va, e in breve mi appresto ad arrivare a Cima Banche. Base vita.

Alla base vità mi accoglie il buon Mauro che mi intima di mangiare e col quale scambio qualche parola, mando un messaggio veloce alla moglie, un paio di foto di rito e viaa. Si riparte. Mauro dice che sto andando bene,  ma io temo le salite, in particolare la Val Travenanzes perchè se mi si ribloccano le cosce sono fottuto... Non è che le salite finiscano con la forcella di val Travenanzes!!
Comunque bando alle ciance, già in base vita ho incontrato Francesco del forum, che mi invita a proseguire con lui... Il ritmo sembra quello, ma non voglio limitarlo e onestamente non so quanto mi tengano le gambe dopo l'episodio alle 3 cime. 

Comunque salita e discesa e ci troviamo nuovamente al km 75 , al ristoro  di Ra Stua.  Fin qui tutto molto bene, passo regolare, sono contento, ma quando arrivo all'inizio della val Travenanzes, quando la salita non è ancora salita con la S  maiucola, le gambe mi abbandonano. Ancora si irrigidiscono e  continuano a contrarsi autonomamente...  Arrancando proseguo e attraverso via via la valle. Il ritmo è quel che è, ma in generale non sarebbe comunque molto diverso anche se stessi bene. Peró non riesco piu' a rilasciare le gambe che sono rigide, in salita vado, ma sul piano e in discesa non riesco a correre...

Ormai alla fine della Val Travenzanzes, poco prima della baita viene ad aspettarmi il buon Franz. Mi ha promesso di fare qualche km con me, so che anche lui ama questa gara come e più di me. Lo avviso che non sto bene e che mi trascino, ma lui è rilassato e tranquillo, dice che è facile, comincia  descrivere qualsiasi salita come una "contropendenza"... Insomma mi da un po' di carica. Insieme attraversiamo la forcella dopo Val travenanzes, che a me sembra non finire mai... ma Franz dice che sono due tornanti. Mi ha portato anche una coca da bere, che ovviamente accetto... ma non ce la fo a berla tutta e lui me la tiene (giuro) per qualche km finché non la finisco. Grazie Franz, ma quanto sono figo che il campione italiano IUTA mi tiene le vivande!
Nel frattempo mi passa un pimpantissimo Federico, sta correndo gli 80 ed è lanciatissimo.. se lo merita, dopo una LUT alquanto tribolata l'anno scorso!

Scherzi a parte, in qualche modo, mi trascina fino a col Gallina. La situazione gambe non è cambiata molto, ma lo dissi  l'anno scorso che a Col Gallina non ci si arrende. Mentre io mi ristoro, Franz chiama Paola e si organizza per accompagnarmi fino all' Averau. Vuole portarmi fino a su e sinceramente un po' di compagnia, della sua compagnia, non può che farmi piacere... 

Paola è una santa donna quasi quanto la mia e io e Franz affrontiamo anche l'Averau. Anzi ci arrivo su rinfrancato da compagnia e da un ritmo in salita tutto sommato neanche male.
Ci salutiamo, ringrazio della compagnia, e mentre Franz mente, descrivendo le mie prossime salite come se fossero quisquilie per baby boomers parto verso il Giau. Odio il tratto Averau- Giau... non e' salita, ma per me è sempre in-corribile qualsiasi sia lo stato delle mie gambe e delle mie energie. Lo attraverso, Ristoro dei 103 e poi si punta a Passo Giau,...

Anche questa parte mi e' indigesta alquanto, prima si scende in mezzo al fango e poi si sale irti verso la forcella... un po' di pianoro e poi si affronta l'ultima salita. Forcella Ambrizzola, da lì in poi sarà tutta discesa. Le mie gambe in salita non stanno male, ma non riesco a correre! Sono irrigidite e senza forze.  
Faccio la Forcella Ambrizzola, poi c'è una lunga strada bianca fino all'ultimo ristoro, Rifugio Croda da Lago. Due anni fa l'ho corsa tutta, quest'anno proprio non ce la faccio, mi sforzo, muovo delle gambe pesantissime, ma niente, anzi ho anche senzazione di capogiri... Perdendo un sacco di posizioni arrivo al ristoro Croda da Lago in condizioni pietose. Non bevo neanche, mi siedo su una panchina con le mani sulla faccia, per 5 minuti buoni. Il medico mi chiede come sto, gli rispondo "Se stessi bene sarei stato a casa". Sorride e mi dice "Dai che è fatta" . Respiro un paio di minuti ancora e riparto. 

Incredibilemente va un po' meglio, devo aver toccato il fondo, staró rimbalzando... prima cammino, poi corricchio, arrivo in centro, sono circa un ora buona in ritardo sul tabellino di marcia, ma ormai sono a Cortina.

Fanculo, arrivo anche questa volta!
Nell'ultimo km mi passa un redivivo Francesco che avevo staccato grazie all'aiuto di Franz, ma che lascio passare, anche perchè mi sono accordato di arrivare con il tizio (di Bergamo) a cui avevo fatto la foto alle 3 cime e che ho re-incontrato nell'ultimo tratto.

Camminiamo fino alla ultima salitina e poi come dei caccia si lanciamo sul viale, mi saluta un po di gente che conosco ferma ai vari bar,  tanto che il Bergamasco mi guarda e fa ' Ma ti conoscono tutti?!?' .

C'è anche Franz con Paola, parte di corsa verso il traguardo per farmi una foto all'arrivo perchè sa che ho il braccino e non compro quelle della gara!

Arrivo felice e stremato.
Chiuso in circa 22h.

Chiamo subito Laura, per avvisarla e con Franz e Paola mi dirigo alla macchina dove mi danno un mano a 'ritornar in qua'... 

Che fatica!! Non me la ricordavo cosi lunga e dura, ma come diceva Gaetano, è un dolore come quello del parto, poi si dimentica... e infatti ti trovi, dopo due giorni, a pensare alla prossima estrazione. 

E che dire? Questa LUT è proprio una gara bella bella bella in modo assurdo. Per i panorami, il tifo, l'aria internazionale, il clima di festa e il senso di appartenenza al popolo del Trail che l'evento sprigiona!

E anche se sei morto e risorto che manco Gesù Cristo, e anche se ci hai messo una vita,  anche se hai faticato più che sorriso, è un grande orgoglio portarla a casa!

In chiusura un mega ringraziamento al mitico Franz, le cui palle sulle salita mi fanno ancora sorridere mentre scrivo seduto sul mio divano.. vedrò di restituirti il favore!



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