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Maratona di Firenze: Quanta acqua! Un po era gloria?




La maratona di Firenze questa volta è parte di un viaggio, non il Viaggio. Stavolta è stato un weekend con la famiglia in piena regola a  portarmi qui. Il correre la maratona il pretesto per portare fuori tutti, per staccare tutti quanti e rendere tutta la famiglia un po' partecipe della mia avventura.
  

Ho anche avuto la possibilità di conoscere finalmente di persona amici di corse che avevo "visto" solo attraverso internet e che ormai sono il mitico gruppo dell' "Armata"
Mini-raduno dell'Armata
Ma andiamo alla corsa... Sono le otto del mattino e sono nella griglia azzurra della Maratona di Firenze. 

Per ingannare l'attesa si chiacchera con Luca, mi ha chiesto più volte di fargli da pacer, ma io ho declinato. Ed è colpa sua! Su whatsapp mi ha detto che secondo lui sono da sub 3 (cioè posso fare la maratona sotto le 3 ore) e insomma, un po' mi ha convinto. Voglio provare a migliorare il 3h e 10 di Venezia!

Tre, Due, Uno e si parte! Nella calca iniziale (siamo in quasi 9000!) vedo lontanissimi i palloncini delle 3h. Mi riprometto di non spingere subito a 1000 come al solito e mi sforzo di non guardarli, di non cercare di raggiungerli. 
Piove, poco per dir la verità, quasi non si sente, se le previsioni sono giuste smetterà presto.

La prima parte di gara è scorrevolissima e dal centro usciamo subito verso l'ippodromo e il Parco delle Cascine, mi attesto ad un ritmo attorno ai 4'10'' che tengo bene, anzi devo un po "frenarmi". Qui i pacer sono solo delle 3h o delle 3h e 15 e quindi, io che dovrei stare in mezzo, mi prendo un paio di runner come rifermento e li seguo. Fatti un paio di "giretti" al parco, intorno al 15esimo, si attraversa l'Arno e il percorso comincia ad essere più tortuoso, ma sempre molto veloce. Alzo la testa e vedo già il gonfiabile della mezza presumo sul lungo Arno.  


Passiamo prima sul  ponte vecchio in mezzo ad un tifo esagerato, io qui rallento un po', non sono stanco , ma cerco tra gli spettatori Laura e i bimbi,  probabilmente sono ancora a letto, ma Luisa voleva venire al Ponte Vecchio... non si sa mai. È un martello la piccola e potrebbe aver smosso tutti! 

Esco dal ponte, non ho riconosciuto nessuno,  quindi mi rimetto a velocità di crociera e via verso la mezza che chiudo in 1h e 28'. Sono già contento perche ho migliorato il mio record sulla mezza che da Treviso (1h e 31') non avevo più  ritoccato. Anche se scoppio, qualcosa porto a casa, mi dico. 

Sto ancora bene,  tengo il passo prefissato, so che ora ci dirigeremo verso lo stadio e quindi usciamo un po' dal centro storico e corriamo veloci. Passo il 25 esimo sempre alla media di  4'10' e ormai cominciano i vialoni alberati attorno allo stadio.

Cominciano però anche ad aumentare la pioggia ed il vento... ma non dovevano smettere?!?  E invece no, si intensificano sempre di più ed al 30esimo, quando passo davanti all' Artemio Franchi, sono al massimo della loro forza. Chiudo i 30km benissimo e comincio la mia battaglia col vento. Il vento è particolarmente fastidioso, quando è contrario rallenta la mia azione e quando è laterale "scoordina" i miei movimenti.
I volontari sono presi peggio di noi, li vedi al bordo della strada che ti porgono da bere o le spugne bagnandosi all'inverosimile. Prenderei quasi una spugna, anche se non le uso mai, solo per dargli soddisfazione; stoici loro, più di noi che corriamo.
Entro allo Stadio, giro di pista, ci sono enormi pozzanghere, l'acqua in certi punti arriva alle caviglie. Sono zuppo. Usciamo dallo stadio, spazzolati dal vento e dall'acqua e ci dirigiamo verso il centro nuovamente.

Ho rallentato un po', giocoforza, e sono un pò stanco ora della battaglia col vento, ma manca poco, qualche km. Il vento è un po' calato e la pioggia pure, forse perchè ormai sono su vicoli più stretti ed alti in centro.

Mi si slega una scarpa e mi costringo a fermarmi per riallacciarla: le scarpe sono dannattamente scivolose sul pavè. Ho le mani intirizzite e non riesco a legare la scarpa... mi ci vogliono 2-3 tentativi. Stringo i denti... riparto per l'anda e rivieni attorno al duomo, l'ultima curva e arrivo!

Alzo le braccia, guardo il display 3h e 3' (3h 02' RT)... un tempone! Ho fatto veramente una gran gara, so di valerlo veramente il sub 3h! Prima o poi lo farò, magari col sole! 


Cerco la family, non li vedo, vengo inghiottito dal "tubo" dei finisher, mi mettono prima uno e poi due teli termici, la medaglia, un sacchettino viveri e sbuco al ristoro finale. Sono zuppo, ho freddo e di mangiare voglia proprio non ne ho. Esco verso il deposito borse.

Mi cambio, e nonostante la felpa ho un freddo cane, tremo! Contatto Laura e loro sono in zona Duomo, non sono riusciti a vedermi. Allora mi dirigo all'hotel dove una doccia calda mi ritempra. Poi torno in centro a far festa con la family.

Questa maratona mi ha lasciato tanto. E' stato bello correrla e sognare, passare tra la folla del Ponte Vecchio, sfidare il vento attorno allo stadio ed arrivare ai piedi del campanile di Giotto. I volontari al servizio dell'evento, sotto la pioggia, sono stati encomiabii.

Mi è spiaciuto non aver avuto la mia famiglia all'arrivo, ma va bene così. Averli vicino comunque al post corsa è stato importante. Poi viste le aspettative di Luisa va anche bene...

Pochi giorni fa le avevo detto "Guarda che non arrivo primo sai... l'importante è che arrivo"... la sua risposta? "Va bene papà, anche se arrivi secondo o terzo va bene lo stesso!"


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