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Ecomaratona Clivus 2018: Ricominciamo!


Anche per il 2018 è Monteforte la prima prima tappa della mia stagione corsaiola. 

E' ormai il terzo anno che vengo qui e oggi sarà la seconda ecomaratona,  44km e svariato dislivello tra le colline del Soave, per un trail magari meno spettacolare di altri, ma sempre divertente e con un organizzazione genuina e generosa come piace a me.

Purtroppo costringe ad una bella levataccia (4:45 am) ma alle 6:30 ho già il pettorale in mano. Mi preparo nell'expo, consegno la borsa e cerco di trovare Chry che farà il suo esordio "ultra", anche se di poco, proprio  qui a Monteforte. Con whatsapp ci troviamo e al caldo del bar scatta un bel selfie.


Chry lo vedo bello carico, si divertirà spero! Per quel che mi riguarda, a parte aver esagerato la sera prima col carboload e sentirmi ancora un po' troppo rimpinzato di pizza... sto benone. Spero di mettere a frutto un po' di esperienza e di battezzare le Salomon Sense Pro Max che ho comprato in ottica "ultratrail". L'anno scorso ho chiuso in 4h e 55... spero di migliorare un pochino.

Arrivano presto le 8 e ci mettiamo in griglia, siamo fin troppo avanti. Non fa molto freddo, l'anno scorso si gelava in griglia. Inno nazionale e si va.

Si parte su asfalto e su pendenze leggere, ma nel giro di un paio di km la strada passa da asfalto a  cemento e poi diventa una carrareccia. Cominciamo il mangia e bevi su vari versanti delle colline, passando anche dentro i vigneti. Dobbiamo anche stare attenti a non farci "decapitare" da qualche fil di ferro o tubo d'irrigazione, ma per fortuna io sono piccolino, qua gli "stangoni" rischiano! Sebbene sia partito abbastanza veloce siamo ancora abbastanza densi, la partenza è condivisa con chi ne fa 26 e che svolteranno verso il 13esimo km. L'anno scorso questa prima parte era piuttosto ghiacciata, quest'anno invece il fango la fa da padrone, non troppo fortunatamente, e le mie scarpe, pur per asciutto, lo scaricano bene.

Affrontiamo una salita piuttosto impegnativa e poi arriviamo al bivio del 13esimo km, l'anno scorso qui ero già  "provato": stavolta sto ancora bene e, orologio alla mano, sto andando benone. Ma la parte in salita non è certo finita, infatti si sale ancora e, in cresta alle colline, passiamo per uno dei punti più panoramici di tutto il percorso, si vedono colline tutto attorno e infine montagne a perdita d'occhio. Non sono neppure le 10 di mattina, il cielo è limpido e splende già il sole a dare una nota ancora più allegra. Fare questo percorso con le belle stagioni deve essere meraviglioso.

Arrivo presto all'estremità del percorso e prima con un piccolo single track, poi con carreccia e infine con asfalto so che si scende. Qua so che se ne ho devo spingere perché il percorso è veloce e la discesa corribilissima. Mi butto a pesce, faccio un filotto di 4-5 km intorno ai 4'20 fino ad arrivare al ristoro dei 30 km, quello con la musica. Mi ricordo che da qui si ricomincia a salire seriamente e mi fermo un po' di più a bere e re-integrare.

L'anno scorso mi avevano promesso le spogliarelliste oltre alla musica se tornavamo, chiedo subito delle spogliarelliste. L'addetto al ristoro mi dice che arrivano fra mezz'ora e se voglio le posso aspettare... La cosa mi fa sorridere, chiederò a Chry se le ha viste!

Si riprende a salire, ho tenuto un ritmo abbastanza buono, anzi ottimo direi fin qui. Viaggio di poco sotto i 6 al Km, vediamo se riesco a tenerlo fino alla fine. Ma la salita dopo questi 4 - 5 km di discesa tirata è deleteria e sento già che se forzo un po' il ritmo in salita le cosce mi si contraggono pre-crampi.  Vabbè, faccio finta di non sentire nulla se posso e vado su.

Finisce la salita e per un po' è tutto un mangia e bevi abbastanza veloce, probabilmente potrei anche andare un pelino di più, ma appena accellero un po' sento le gambe contrarsi e allora cerco di andar regolare. Ormai da 10 km corro assieme ad una ragazza, che è al momento (e lo sarà pure alla fine) la seconda donna. Lei non ha problemi di crampi, ma ha dolore nelle discese ad una caviglia. Quindi per un po' facciamo avanti e indietro a seconda del percorso.

Si arriva al 38esimo, discesa bruttina mi ricordo, quelle che alcuni mie compagni di avventure definiscono discese "DEMEDDA!" , quelle che se corri vai comunque più piano che in salita. Invece la affronto alla grande stavolta e vado via veloce verso le ultime colline. Oddio, veloce! Velocino... di fiato ne ho e il crono mi fa gola, ma appena provo a spingere mi partono i crampi alla coscia sinistra e poco dopo destra,  Faccio qualche secondo di pausa, stiracchio le gambe e riparto... un po' claudicante, ma viaggio. 

Comincio a sentire lo speaker e ad incontrare runner della marcia e dei 26, ormai siamo alla fine, cerco di mantenere il tempo conquistato e il percorso in parziale discesa mi aiuta. Vedo il campanile in lontananza prima poi riconosco l'ultima salita, un'ultima discesa e arrivo.

Chiudo la mia secondo Ecomaratona Clivus in 4h e 18', 37esimo posto assoluto! Sono molto soddisfatto del risultato e della gestione di gara, ho tenuto quasi sempre un ritmo regolare e per me piuttosto veloce. 


Come sempre un gran bel pacco gara e una bella medaglia suggellano la prestazione. Ci sarebbero anche i tortellini a dire il vero, ma essendo io arrivato in orario di "punta" la fila è chilometrica e ci rinuncio.  Ripiego su un panino con Salame e Monte Veronese (formaggio buonissimo) ed una birra. Purtroppo non posso aspettare Chry, mi aspettano già a casa, ma anche lui farà il suo.

Ok, adesso medaglie ne ho 2. La voglia di fare 3, nel 2019, vien da se!


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