Anche quest'anno si è di scena a Malo per l'AIM Energy Trail.
Nonostante il nome poco originale, trattasi di un bellissimo ultra 53KM D+2400 nella colline attorno a Malo e Monte di Malo; l'anno scorso qui sfondai per la prima volta quota 50KM e lo ricordo con piacere. Sono ormai un abituè di queste manifestazioni e il pre-gara è tutto un salutarsi con i vari compagni di avventura con cui ho incrociato le "scarpe" nel corso del 2017... insomma il tempo passa veloce, manco me ne accorgo e sono già in griglia.
Il tempo è buono, un po' di piogggerellina, come da previsioni, che dovrebbe passare con l'avanzare della giornata. Scambio le ultime parole con Federico in griglia, che poi farà benissimo, e si parte.
L'inizio di gara procede senza intoppi, un dolce saliscendi che ti invita a correre e per i primi km tutto va a gonfie vele: nonostante ci sia un cielo coperto e una leggera pioggia il terreno è parecchio pesante però è compatto quanto basta e viaggio veloce.
Attorno al 15esimo km però comincio ad avvertire fastidio alla schiena e ai bicipiti femorali (sono i muscoli dietro alle cosce, ho googlato eh, so niente di anatomia io!), sono i postumi di alcuni lavori fatti a casa ieri. Sono solo fastidi e, anche se di km ne mancano molti, resto fiducioso. Nel frattempo mi raggiunge un carichissimo Nicola, che sembra quasi voler aspettarmi, ma gli faccio cenno di andare, non voglio forzare con sti doloretti, sto comunque andando via piuttosto forte e non ha senso bruciarsi.
Arrivo a Priabona (21KM), dove c'è il ristoro e il cambio delle staffette. Mangio qualcosa velocemente, in mezzo alla calca (ma quante minchia di staffette ci sono quest'anno?!?!), saluto el_gae in attesa del cambio e riparto. Sono sotto le 2h e 10, più o meno come l'anno scorso... niente male. Riparto.
Comincia la salita più dura, quella dei famosi 202 scalini: la affronto da par mio, è piuttosto dura, bagnata, ma so che non è molto lunga e la tengo benissimo.
Arrivo in cima e diversamente dall'anno scorso ci fanno fare una discesa fangosa, verso una piccola gola: man mano che scendiamo diventa faticoso stare in piedi, poi ci si gira e si sale nel fango. E' tutto scivolossisimo e visto che siamo circondati da rovi viene difficile aiutarsi con la vegetazione: pesto a terra le mani nel fango varie volte. Inoltre ha pure cominciato a piovere più insistentemente. A fatica scollino ed emergo dal fango. Sta faticaccia mi ha tagliato le gambe, ora le sento davvero frolle, e si continua a salire! Comincia per me qualche km di vero calvario, quando c'è da salire mi fanno male le cosce, quando c'è da scendere mi duole la schiena e mi sento sfiatato. Intanto vedo il tempo sul Suunto ke sia alza sempre più e la speranza di migliorare l'anno scorso volatilizarsi.
Mi trascino al ristoro dei 30KM, mangio qualcosa e riparto almeno un po' rinfrancato. Infatti ricomincio a correre meglio anche se patisco ancora un po' le salite. Mi raggiunge Massimo, ci ha presentati oggi il nostro comune amico Mauro: gli aveva detto di seguirmi perché andavo forte. Mi secca contraddire Mauro e allora lo tengo lì. Ha una corsa un po' più agile della mia di oggi, ma in discesa vale ancora un po' della mia esperienza. Quindi cominciamo a chiaccherare (della serie se non puoi batterli fatteli amici almeno... ) mentre ci avviciniamo al ristoro wild. Infatti come l'anno scorso, in cima, tra la pioggia ghiacciata battente, c'è un signore che ci propone birra o del liquore alla liquirizia. Io non amo la birra, ma con sta pioggia un liquorino ci sta tutto. Mi bevo il bicchierino mentre Massimo allunga. Come? Sono il primo che ha avuto il coraggio di bersi il liquore? Gnanca Omani!!!
Pieno di orgoglio etilico mi ributto in caccia di Massimo, lo raggiungo e insieme proseguiamo verso le ultime salite. Poi dal 40esimo sarà solo discesa o piano.
Arriviamo al 38esimo (località Molini), ristoro fornitissimo. Mi assaggio pure polenta e salame con la signora che si scusa che si è freddata. Sa signora, volevo arrivar prima, ma c'era il fangazzo. Prossimo anno sarò puntuale.
Avevano anche del formaggio squisito.
Ripartiamo assieme e ormai abbiamo deciso che si arriva pure assieme. Ci aspetta l'ultima noiosa salita su strada bianca (ottima per far due chiacchiere). Parte poi una discesa non troppo tecnica.
Verso la fine ci raggiunge Emanuele, ma non ne ha per staccarci. Anche lui vorrebbe arrivare assieme ma sa che sul piano non terrà il nostro passo. Si arriva a "Case" (ridente località di Malo). Noi veneti quanto a originalità sui nomi...
Ultimo ristoro, ora sì, pochissima discesa e piano. Emanuele sparisce subito dietro di noi, io fatico un po' a tenere il passo di Massimo che sul bitume è rinato.
Il pezzo su asfalto che l'anno scorso mi sembrava eterno scorre veloce con Massimo sempre 10 passi avanti a me, entriamo in zona arrivo e mi aspetta per l'arrivo in parata.
Chiudiamo in 6h infreddoliti, infangati ma felici!
Dal punto di vista della prestazione sono andato proprio maluccio, l'anno scorso avevo chiuso in 5h35!! Ma mi sono tanto divertito, il percoso è veramente bello, lo è stato nonostante il tempo avverso e il fango.
Una menzione d'onore ad Andrea che ha condiviso con me il post gara.
Organizzazione top e ristori prodigiosi.
Molto bella la maglietta del pacco gara. Ormai che ai trail, molto spesso, non ci sia la medaglia, l'ho capito... Però sarebbe bello avere un ricordo dell'avventura!
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