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45° BMW Berlin Marathon: Oggi ho vinto anche io


Una maratona come questa non comincia un giorno prima o 4 mesi prima.. Comincia più di anno prima! Almeno cosi è stato per me.


Intanto un po di informazioni: la Maratona di Berlino è una delle 6 Major Marathon al mondo, completare tutte le Major da diritto ad una super medaglia che molti appassionati inseguono. Le major sono: NewYork, Boston, Chicago ,Tokio, Berlino e Londra.  Per partecipare ad una major ci sono 3 possibilità: essere dei runner di livello, in base all'età occorre avere dei tempi importanti, acquistare il pettorale trammite agenzie di viaggio (strapagandolo), o partecipare ad un estrazione incrociando le dita (se si viene estratti si paga comunque ma non come con le agenzie). Se si viene estratti scatta in automatico il pagamento e non si può rinunciare o rinviare all'anno successivo!
Delle due Major papabili (leggi europee) , mi ha sempre affascinato Berlino, in buona sostanza perché ho sempre avuto un interesse particolare per Berlino, la citta che è stata divisa in due, distrutta e ricostruita e che è un po' stata il simbolo sia della guerra fredda che della rinascita dei Republica tedesca.

Più di un anno fa, e pure l'anno prima, mi ero iscritto all'estrazione (ballot). L'anno scorso niet! Quest'anno, appena dopo l'iscrizione, mi accorgo di aver fatto la cavolata: la data della maratona coincide con la fiera IBC a cui ogni anno con l'azienda partecipo, inoltre scoprirò dopo pochi giorni, in quest'anno sarei diventato nuovamente papà. Ma tanto non mi prendono, le possibilità di essere estratti sono basse.. Vuoi che mi prendono proprio quest'anno?
Ovviamente sono stato estratto!

Sistemo le cose con l'ufficio, organizzo la family e il viaggio in modo alternativo. Niente weekend famigliare poiché Dario è troppo piccolo, sarà uscita soli maschi! Io, mio figlio Diego (8 anni) , e mio padre che mi servirà anche d'appoggio proprio durante la corsa dovendo 'seguire' Diego.
Nella mia mente Berlino doveva essere una maratona da correre al massimo delle  possibilità, per finalmente vedere quel 2 davanti, abbattere il muro delle 3 ore. Ci sono già andavo vicino a Marzo, ho solo un minuto e rotti da togliere.  Ma la nascita di Dario e qualche fastidio fisico di troppo non mi hanno permesso di allenarmi con costanza come avrei voluto.  In particolare poi, a pochi giorni dal via, una contrattura mi ferma.

Ormai c'è poco da fare, la si corre, con le gambe, con la testa e, se devo, pure soffrendo.


Insomma dopo un viaggio roccambolesco, i vostri 3 recuperano il pettorale appena un'ora prima della chiusura dell'expo.
















Cena alternativa su un ristorante turko-azzero (quando si dice il carboload come si deve!) e la mattina successiva alle 7 sono già in metro, direzione postdamer plazt da dove si parte.
Mio padre e Diego dovrebbero raggiungermi al traguardo, ma mio padre non spiaccica una parola di inglese. Ho lasciato ricche istruzioni e pure gli ho preso i biglietti giornalieri della metro.
Man mano che mi avvicino alla zona partenza il treno si riempie di runners e all'uscita finale, siamo un flusso di maratoneti, nelle condizioni più disparate, che si dirige come un lungo serpentone verso la partenza.

Approfitto di un Bistro'  per far colazione: caffè, crostatina e l'immancabile banana e sono pronto. Mi re-immetto nel serpentone che mi porta ad oltrepassare la porta di Brandeburgo e approdare nel'immenso parco che è la zona di partenza. Ora, non ci crederete ma, nonostante alle 7:40 avessi già colazionato e tutto, tra consegna della borsa con il cambio ed entrare in griglia, sono pronto solo alla 9:05, dieci minuti prima della partenza e ho sempre camminato per tutto il tempo(!!). Questo per farvi capire quanto grande sia la zona partenza: d'altronde è la maratona più partecipata d'Europa. Oggi siamo in 44000!!

Quello che non si riesce a descrivere è l'hype, la carica, la tensione agonistica che genera essere dentro a questo evento, il passaggio davanti alla porta di Brandeburgo, il riscaldamento che molti fanno dentro il bosco, il boato che si alza quando lo speaker ci fa battere le mani prima dello start e sui megaschermi vedi quest'onda umana che pulsa.

Ma è già ora di partire, i megaschermi mostrano la prima fila,  Kipchioge e gli altri "alieni", un metro dietro tutti gli altri. Il count down e lo sparo. Si alzano i palloncini della BMW, main sponsor dell'evento e si parte. Oddio i primi 600 metri che mi dividono dalla start line son quasi tutti camminati tanto siamo stretti e stipati nelle griglie. Secondo me qualcuno sarà partito direttamente dal bosco esterno, senza neppure entrare in griglia.

Tra l'entusiasmo e la carica i primi 2-3 KM corro come so' fare, sotto i 4'10, senza alcun fastidio, per un attimo penso che mi sento bene e che forse la contrattura non presenterà il conto oggi. Il percorso è veloce, magari oggi faccio un tempone. Ma ahimè, tra il terzo ed il quarto km sento già la gamba tirare, zona contrattura. Niente di che, solo un fastidio, ma so' che è li e capisco che oggi dovrò correre in difesa.

Mi gioco la carta OKI task, me ne sono portati 2, uno per la gara e uno per il post, se debbo cercare mio figlio e mio padre in giro per Berlino, meglio che le gambe non mi facciano male.
Dal quarto km fino al sesto cerco di aprire sto fottuto OKI, è una semplice bustina di plastichetta nailata ma non si apre, il tratteggiato, complici le mie mani umide, non cede. Lo mordo, lo strattono, bestemmio e alla fine dopo solo 3 km si apre. Purtroppo però a forza di aver ciucciato e inumidito la bustina con le mani i due lembi non si aprono. Sembra le comiche... Insomma all'ottavo km mi cade la bustina, senza che sia riuscito a servirmine. Oggi dovrò farcela da solo.

Ormai sono ai 10, ritmo buono intorno ai 4'15, se appena accelero un po' le gambe fan male ma sto ritmo sarebbe da sogno quindi persevero. Approfitto della carica del pubblico, do' tanti 5 e premo tanti funghetti power up.
Devo dire chei ristori sono organizzati per gestire i 44000 e più runners che arriveranno: prima ci sono un paio di tavoli con le bevande elite, borracce con i numeri 1, 3, 4.. Poi dei tavoli personali dove ci sono le borracce più variopinte, col nome scritto a mano, e poi nell'ordine acqua, the, sali e cibo solido. Per terra c'è un fiume d'acqua e di bicchieri, nel quale le mie fide Launch scivolano un pò. Continuo nel mio incedere, mi fermo a bere ai ristori ma tengo un passo più che dignitoso e chiudo con una mezza intorno all'1h e 33.. Se riuscissi a tenere sto ritmo fino alla fine sarebbe fantastico, ma  so' che non sarà possibile. Il dolore non è acuto ma si alza lievemente km su km, e conseguentemente il mio ritmo rallenta.

Metto il mirino ai 30km, tifo presente ad ogni curva, musica, tamburi, ma alla fine sei sempre tu, la tua voglia di arrivare, la tua fatica, la tua testardaggine.

Pazienza se fa male, 2,5km bevo acqua e ripeto, non importa il tempo, importa che vai avanti.
Trenta km, Daniele ne mancano 12, per farne 12 manco esci. Si ma fa male, el tira. Non importa, com'era che diceva il libro di Geronimo Stilton che Diego leggeva ieri venendo qui uin aereo? Un passo davanti all'altro..

Sono ai 37 esimo e vedo che mi passa Luca, gli urlo "vai Luca", si gira mi riconosce e per qualche metro corriamo assieme ma gli dico di andare avanti, lo vedo carico. Io ormai arrivo, non so' come ma rivo.

In effetti poi non mi distanzia più di tanto, lo tengo a vista, dai lati della strada, viene un tifo assordante, qualcuno mi chiama per nome, leggendolo dal pettorale, è una torcida e sarà cosi fino a sotto alle porta di Brandeburgo. Vedo Luca più avantiche incita il pubblico mentre io mi fermo al ristoro dei 40. Penso tra me e me che devo essere proprio andato per fermarmi a 2 km dalla fine. Vado avanti allora 100 metri ma mi rifermo. Naa vaben tutto ma a due chilometri no eh!
So cosa fare, prendo un respiro profondo e parto, non ascolto le gambe, la coscia destra che è in fiamme, apro le orecchie solo al tifo e fatta l'inversione a 'U' capisco che rimane solo un ultimo lungo rettilineo da fare, piccola semicurva e vedo la porta di Brandeburgo.

La strada è dritta e sembra di essere allo stadio per il tifo assordante dai lati.. Eppure sento il mio nome urlato e vedo Diego e mio padre duecento metri prima della porta. Ce l'hanno fatta a venire e ciò mi da una ulteriore spinta, passo la  Brandeburg Tor e vedo il traguardo più avanti e allora continuo a spingere, non sento più niente alle gambe e taglio il traguardo  in 3h e 24 minuti.
Pochi metri, appena dopo il traguardo, mi appoggio ad una transenna, crampi fortissimi alla coscia sinistra (quella "sana" )  mentre la destra "urla" per il maltrattamento subito. Provo a muovermi ma per 2 volte devo ritornare ad appogiarmi, per nuove ondate di crampi, una tifosa tedesca (?) mi fa "Don't worry, stay here and relax! You have done it!".

Aspetto qualche minuto, poi riesco a muovermi, e vado a completare il rito.. Medaglia, recupero borsa e infine mi cambio su una blocchi di cemento di fronte ad un palazzo spettacolare.
Sono molto contento per aver gestito molto bene una situazione fisica complicata, usando bene la testa. Poi è stato anche bellissimo partecipare ad un evento di questa portata. Mai come stavolta mi sono sentito parte del mondo running e Maratoneta.
L'organizzazione, seppur tedesca, qualche buco ce l'ha; a partire dalla esiguità del pacco gara, anche in relazione ai soldi spesi, passando per la poca segnaletica sull'enorme area di partenza, fino al fatto di dover scegliere se avere la poncho di nylon o il drop off della borsa. Insomma si può fare meglio. 

Poco dopo mi sono ricongiunto con la family e ci siamo premiati con un bel giro al Burger King. Quando si dice il re-integro sano!



Diego è due giorni che mi dice che "ho vinto la maratona".. Ho provato anche a spiegargli che l'ha vinta un certo Kipchioge ma in fondo ha ragione lui. Oggi in qualche modo ho vinto anche io.

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